Bruno Martinazzi

- Mostre

Martinazzi - Bottari Lattes

Spazio Don Chisciotte - Fondazione Bottari Lattes
Via della Rocca 37, Torino
13 febbraio - 21 marzo 2015
a cura di Massimo Ghiotti

 Disegni, sculture, gioielli, sono le soste di un insegnamento senza fine; sul confine tra sogno e realtà, tra ciò che è comunicabile e ciò che sfugge ad ogni determinazione, sono i segni del mio sforzo di capire.
A volte si avvicinano a volte si allontanano; gioiello, sculture, disegno, sono per me contemporaneamente padri e figli, si riflettono, e tuttavia ognuno si stacca dall'altro per procedere su un proprio pensiero; l'ambivalenza è parte del loro esistere, della loro poesia del limite.
I disegni, degli anni '80, presentano la creazione secondo una duplice visione simbolica: quella biblica indoeuropea - seguita alle invasioni di popoli provenienti dalle steppe degli Urali adoratori del Tuono, un Dio maschio onnipotente - e quella di una religione della "Dea Madre", Madre dall'ampio petto, sicura dimora per tutti, quella dell'"Europa Antica" preindoeuropea che non praticava la guerra.
La collisione tra le due culture provocò l'ibridazione delle due strutture simboliche. Gli indoeuropei prevalsero ma tratti della cultura dell'Europa Antica sopravvissero giungendo fino a noi.
L'ornamento simbolico, il gioiello d'arte in particolare, è espressione di un atto cosciente che guarda ad un mondo fondato su valori quali furono quelli di una cultura distrutta quattro millenni prima di Cristo: la cultura di una società fondata sulla creatività e non sulla distruzione, sulla vita e sulla pace e non sulla sopraffazione e la guerra.
Le pagine di pietra sono i lavori più recenti e le propongo con un "valete" rivolto alle figure e alle persone alle quali mi sono avvicinato in tanti anni, Xairete è la voce usata da Esiodo nella Teogonia, un verbo che nella varietà di sfumature del significato - anche quando è un addio - si accompagna sempre ad un sentimento lieto dell'animo.
Così il saluto diventa una rivisitazione dei temi che mi sono stati più cari, più amati.
Le opere che ho fatto con le mie mani sono il tentativo di rispondere a tante domande.
L'uomo, la terra, la vita, sono solo una cantata, un canto che ci accompagna dal principio, quando l'uomo pianse per la prima volta, quando creò bellezza dal pianto e divenne umano.
(Bruno Martinazzi)

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